mercoledì 31 ottobre 2012

Quello che amo di questa Traviata






Sì. Scusate ma quest'inquadratura è una delle mie preferite... parto da qui :-D
Da qui l'opera è nelle menti di tutti. L'aria è silenzio e le luci si inchinano su di ogni cosa.







Questi spartiti bianchi galleggiano come lucciole nella notte. Tutto tace. Tutto inizia.
Vi prego. Almeno una volta nella vita dovete farlo capitare, ascoltate il preludio di Traviata. Se potete seguite la musica a teatro, anche se pure in cd dà ottimi risultati.
Però...però... il teatro...in teatro tutto è vivo. I suoni possono accarezzare la vostra pelle, inumidire i vostri occhi, stringere le vostre labbra, farvi trattenere il respiro e aumentare i battiti.





Amo queste luci che continuano a cambiare colore mentre danzano nel salone.
Amo gli scintillii che colpiscono le mie mani creando deliziosi contrasti su di me.
Amo il buio improvviso che si crea sul palco e tutto si prende.
Amo il brindisi e Lei che sdraiata inneggia alla vita
Amo Violetta perché è giovane. Violetta è piena di voglia di vivere. Violetta è sorriso. Violetta è sfacciata. Violetta è malata. Violetta è luce che vince su tutto.
Adoro il coro delle zingarelle: sinuose stendono un velo sul passato e curiosano il futuro.
Mi tremano le gambe quando entrano i mattadori.

Amo la lettera per Alfredo che Violetta scrive a terra con un dito. Mi ricorda la scritta ''t'amo'' che disegnavo sulla sabbia anche se poi il mare se la portava via.

Amo la Maestosa Dirompente Onda di suono che sta per travolgere tutti i presenti a teatro sostenendo il più grande "grido" d'amore. Io amo, quando lei stende le sue braccia bianche verso Alfredo che sembra non lo raggiungano mai. Amami Alfredo.

Sono innamorata del duro dialogo fatto di pura musica tra Lei e Germont (padre di Alfredo)
Ho sempre la pelle d'oca quando Alfredo umilia Violetta di fronte a tutti e Germont appare rimproverandolo con questa frase: Di sprezzo degno se stesso rende, chi pur nell'ira la donna offende. Dov'è, dov'è mio figlio. Più non lo vedo.

E tutti abbandoniamo questa terra: quando un infinito tulle bianco si dimena sopra il letto di Violetta, mentre intorno a lei gli arlecchini-incubi "ballerini" tentano di ucciderla.


Amo gli specchi che circondano il palco: sono alti, lunghi e gravitano in sintonia agli stati d'animo dei personaggi. Gli specchi sono lastre troppo grandi dentro i quali ci sentiamo tutti più piccoli.
Amo. Traviata











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